Il CCNL può modificare il contenuto della retribuzione annua di cui all’ art. 2120 c.c.

l secondo comma dell’art. 2120, c.c., relativamente alla retribuzione annua  costituente la base di calcolo del TFR, dispone che essa ricomprende tutte le somme corrisposte in dipendenza del rapporto di lavoro (compreso l’equivalente delle prestazioni in natura), a titolo non occasionale, escluso invece quanto il lavoratore ha ricevuto a titolo di rimborso spese.

Tuttavia la medesima disposizione fa salve eventuali diverse previsioni contenute nei contratti collettivi.

Pertanto la regola generale è quella della omnicomprensività, mentre eccezioni alla stessa possono essere contemplate dalla contrattazione collettiva, autorizzata ex legge anche a prevedere, sempre ai fini del calcolo del TFR, una diversa nozione di retribuzione. Si precisa che i criteri di quantificazione di cui all’art. 2120, c.c., potranno essere derogati solo dalla normativa collettiva successiva all’entrata in vigore della novella legislativa (1982), con esclusione di eventuali richiami a norme pattizie previgenti.

Cass. Sez. Lav. 25 settembre 2019 n. 23932.